Google Analytics non ha certamente bisogno di presentazioni: è il software di web analytics più utilizzato al mondo (non esistono dati ufficiali, ma secondo alcune stime è utilizzato in circa 30-50 milioni di siti!).
Il fatto che Google Analytics sia gratuito ne ha sicuramente facilitato la diffusione e, grazie a questo, anche la più piccola azienda ha oggi la possibilità di fare business in base ai dati e non, come capita spesso, fondandosi solo su convinzioni personali e intuito.
C’è però un grosso problema di fondo: come capita sempre quando si ottiene qualcosa gratis, la grande maggioranza degli utenti utilizza Google Analytics al 10% delle sue possibilità (quando va bene).
Non pago niente per avere Google Analytics collegato al sito, ergo non perdo niente se non lo uso. Pessimo modo di ragionare, ma fa parte della natura umana: siamo fatti casi e non possiamo farci molto 🙂
Google Analytics ha moltissime funzionalità che permettono di misurare vendite e conversioni e rispondere a domande quali “gli utenti come navigano il mio sito” o “quali sono i contenuti più interessanti per il mio target?”.
Parte del lavoro di un bravo marketer è aiutare il proprio cliente a configurare correttamente Google Analytics e imparare ad analizzare i dati e, con l’esperienza, ho imparato che anche gli utenti che pensano di conoscere Google Analytics in realtà ne ignorano molte importanti funzionalità.
Vediamo insieme quali sono 7 cose che puoi fare con Google Analytics (ma che quasi nessuno fa) per ottenere dati migliori.
1) Creare più di una vista
Avere più di una vista ti permette di fare dei test nella manipolazione dei dati (impostazione dei filtri, di segmenti, ecc) evitando il rischio di perderli o comprometterne l’integrità.
La soluzione ottimale prevede quindi la presenza di almeno 3 viste:
- una vista principale (Master), che sarà quella che andrai a controllare in fase di analisi dei dati
- una vista senza filtri, che presenterà i dati grezzi, raccolti secondo l’impostazione di default di Google Analytics
- una vista test, nella quale andrai a sperimentare eventuali nuovi filtri che, superato il test, potrai poi implementare nella vista Master
Questa è la guida ufficiale su come creare una guida in Google Analytics
2) Monitoraggio degli eventi
Google Analytics monitora di default molte delle azioni che un utente può compiere in un sito, ma ci sono alcuni eventi che sfuggono alla sua analisi, se non vengono impostati manualmente. Ad esempio: il numero di clic su un pulsante di download.
Impostare il monitoraggio degli eventi ti permette di raccogliere i dati su qualsiasi azione l’utente compia sul tuo sito, non limitandoti quindi alla semplice analisi delle pagina visitate.
Altri esempi di eventi che potresti trovare interessante monitorare:
- numero di clic sul tasto play di un video che hai inserito nel sito;
- numero di clic e interazioni con la chat virtuale di assistenza
- percentuale di profondità di pagina che un utente visita
Ecco un’ottima guida di Optimize Smart su come impostare il monitoraggio degli eventi in Google Analytics
3) Utilizzare i parametri UTM per monitorare le campagne
Ne abbiamo parlato anche nel post sull’analisi del traffico diretto: Google Analytics non è sempre in grado di riconoscere da quale sorgente di traffico provengono gli utenti.
Anche quando è in grado di riconoscere il canale di acquisizione traffico (ad esempio: email), non gli è possibile registrare da quale campagna arrivino gli utenti.
Esempio concreto. Invii una newsletter al mese ai tuoi utenti che ti portano un buon riscontro di fatturato. Google Analytics registra correttamente il traffico in “email”, ma come fai a sapere quale newsletter ti ha portato i risultati migliori?
Ecco, è qui che scendono in campo i parametri UTM, dei semplici tag che vanno aggiunti all’URL che intendi promuovere.
Ti suggerisco questa guida di Kissmetrics su come usare i parametri UTM.
4) Integrare Google Search Console
Molti utenti si concentrano solo su Google Analytics quando si tratta di analisi dati del proprio sito, dimenticando un altro importante strumento gratuito che Google ci mette a disposizione, Search Console.
Se tu e Seach Console non avete ancora avuto l’occasione di conoscervi, ecco un’ottima guida di supporto.
Perchè integrare Search Console in Google Analytics? Per scoprire finalmente quali parole chiave scrivono gli utenti su Google prima di arrivare sul tuo sito, ti basta come motivazione? 🙂
Mai più quei fastidiosi “not set” e “not provided” che compaiono nei report di Google Analytics!
5) Monitorare la percentuale di utenti da smartphone
Ormai siamo nel 2018, spiegarti perchè e quanto sia fondamentale avere un sito ottimizzato per la navigazione da smartphone spero non sia necessario 🙂
Ma come si comportano gli utenti che visitano il tuo sito da mobile in confronto a quelli che da desktop?
Ecco che questo report ti fornisce la risposta: potresti anche scoprire che, al contrario di quello che pensi, il tuo sito non fornisce una buona esperienza di navigazione da smartphone.
6) Monitorare le ricerche effettuato all’interno del tuo sito
Il report “Ricerca su sito” è un’ottima risorsa a tua disposizione. Se hai una barra di ricerca all’interno del sito (ce l’hai, vero??), puoi analizzare quali ricerche gli utenti effettuano durante la navigazione, perchè, ad esempio, non sono riusciti a trovare al primo colpo il prodotto/informazione che gli serve.
Potresti quindi utilizzare questi dati per ottimizzare il tuo sito decidendo, magari, di mettere in evidenza un contenuto che gli utenti cercano ma faticano a trovare.
In questo articolo di Search Engine Watch puoi trovare la guida su come configurare il report ricerca su sito
7) Impostare l’eCommerce avanzato
Abbiamo già parlato di quanto sia fondamentale configurare gli obiettivi di Google Analytics per poter calcolare il ritorno economico dei tuoi investimenti in digital marketing.
Quando si sta gestendo un progetto di eCommerce, però, è consigliato impostare anche il monitoraggio avanzato dell’eCommerce, che ti fornisce una vasta serie di nuovi report aggiuntivi, fondamentali per ottimizzare il processo di vendita.
Ecco alcuni dati che puoi avere grazie alla funzione eCommerce avanzato:
- quali prodotti e marchi stanno avendo le performance migliori
- qual è il comportamento di navigazione degli utenti che acquistano
- se sono presenti “colli di bottiglia” che bloccano le conversioni degli utenti
- qual è il tasso di conversione e il fatturato generato dall’eCommerce
In conclusione: cosa puoi fare con Google Analytics dipende solo da te
In questo post abbiamo visto solo 7 delle molteplici funzioni di Google Analytics che pochissimi utenti utilizzano e, fidati, sono tutt’altro che nascoste e inaccessibili!
Cosa puoi fare con Google Analytics, quindi, dipende solo da te. Non dire che non ti ho avverti 😉